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LA COLLINA ABRUZZESE

TRA NATURA E TRADIZIONE

Le colline abruzzesi e la zona pedemontana sono aree ricche di riserve naturali e di aree protette, quali la Riserva Naturale Castel Cerreto, i Calanchi di Atri – maestose architetture naturali anche conosciute come “bolge” o “scrimoni” originate dall’erosione del terreno argilloso a causa delle deforestazioni e favorita dai continui disseccamenti e dilavamenti, che rendono visibili numerosi fossili marini – e i Parchi Territoriali Attrezzati di Fiume, Fiumetto e del Vomano.

L’ entroterra abruzzese ospita inoltre città di incontrastata valenza storica, artistica, sedi di raffinate botteghe artigiane, culle enogastronomiche di molteplici prodotti tradizionali, ma anche moderno distretto industriale – Val Vibrata – con numerosi spacci aziendali e industrie tessili di primordine.

Comincia così il nostro viaggio nei principali Comuni D’ Arte Teramani:

Atri: Città preromana, poi colonizzata dai romani con il nome di Hatria, Atri è una città d’arte di incomparabile bellezza e si contende con Adria (RO) l’onore di aver dato il nome al mare Adriatico. Il suo nome deriva da Hatranus o Hadranus, divinità illirico-sicula raffigurata sulle monete cittadine, le più antiche dei popoli italici, coniate nel VI secolo A.C.. Già sede della diocesi nel 1251, fu a lungo feudo degli Acquaviva. La sua storia gloriosa è testimoniata da numerosi monumenti tra i quali spicca, per magnificenza ed importanza, la cattedrale romanico-gotica di Santa Maria Assunta, splendidamente affrescata da Andrea De Litio, con all’interno il più grande organo d’Abruzzo. Costruita in pietra, presenta, al suo interno, tre navate. La Cattedrale riveste assoluta rilevanza anche sotto il puro aspetto religioso perché, come la Basilica di “S. Pietro” in Roma, ha una Porta Santa (sul lato Sud dell’edificio), che viene aperta ogni anno, a metà agosto, in occasione della festa dell’Assunta. Sul lato a Nord svetta l’imponente campanile, alto 56 mt.. A ponente si estende il suggestivo chiostro a due ordini, opera dei monaci Cistercensi.

Arsita: Situato all’interno del Parco, il borgo montano ha origini antichissime, testimoniate da una storia ricca di avvenimenti. Di particolare interesse il castello medievale dei Bacucco, la chiesa di Santa Vittoria e quella abbandonata di Santa Maria d’Aragona. La presenza di un vecchio mulino ristrutturato di Francesco, sul fiume Fino, attesta il carattere rurale della sua economia.

Campli: Situata all’interno del Parco, adagiata su un colle, Campli è una splendida città d’arte che vanta una storia antichissima. Il primo insediamento è di epoca preromana, anche se fu tra il ‘300 e il ‘400 che il borgo crebbe d’importanza. Fu anche feudo dei Farnese. Tra i monumenti ricordiamo: la Collegiata di Santa Maria in Platea, chiesa trecentesca a pianta basilicale, con un pregevole campanile romanico e nella navata centrale affreschi quattrocenteschi che rappresentano scene della vita di San Pancrazio; il Palazzo Farnese, un raro esempio di architettura civile medioevale in Abruzzo; la Torre dei Melatino, eretta nel 1394 nella contrada Nocella; la Scala Santa e, nella frazione di Campovalano, la chiesa di San Pietro e l’antichissima necropoli. A Campli, fin dal 1964, ogni ultimo fine settimana di agosto, si tiene la Sagra della porchetta italica, la prima sagra d’ Abruzzo e una delle prime organizzate in Italia. Tra le manifestazioni sono da ricordare inoltre la festa della pizza, una sagra del tartufo in località Campovalano ed un importante Festival di musica jazz.

Castel Castagna: Borgo fortificato di epoca alto-medievale, ubicato nel cuore dell’antica Valle Siciliana. Castel Castagna sta scoprendo la sua vocazione turistica, non soltanto grazie alla sua natura incontaminata, ma anche alla presenza di importanti siti culturali tra i quali si segnala, per bellezza e importanza, Santa Maria di Ronzano. L’ abbazia di pietra e mattoni, in stile romanico pugliese, piccola e austera, troneggia dal 1170 nella Valle del Vomano regalando ai visitatori un mirabile connubio di natura e arte.

Castelli: Abbarbicato sulla roccia all’interno del Parco, ai piedi del Monte Camicia, secondo una leggenda fu fondato dagli Etruschi che diffusero la pratica dell’arte della ceramica. L’antica maestria dei ceramisti castellani è testimoniata da un’immensa e assai pregevole produzione e dallo splendido soffitto della chiesetta di San Donato, definita da Carlo Levi la “Cappella Sistina della maiolica”. Capostipite della tradizione artigianale è Orazio Pompei, alla cui dinastia si deve la decorazione della chiesa campestre demolita nel 1615. Tra le principali manifestazioni: in Agosto l’Estate castellana, a Natale il Presepe in maiolica, il Venerdì Santo la Via Crucis in Ceramica.

Cermigliano: Il borgo sorse in epoca medievale e fu soggetto a numerose dominazioni che si conclusero con quella dei De Sterlich nel ‘700. Tra i monumenti merita menzione la suggestiva torre medievale di Montegualtieri, a pianta triangolare, edificata nel XIV secolo su uno sperone roccioso, rafforzata da contrafforti in mattoni. Internamente la Torre era percorsa da una scala a chiocciola, distrutta da un fulmine.

Civitella del Tronto: Situata all’interno del Parco, la cittadina aristocratica, ricca di arte e di storia, sorge su una rupe rocciosa di travertino ed è sovrastata dalla fortezza che ne caratterizza tutta la storia. Edificato intorno all’anno Mille, e potenziato nel ‘400, il forte fu l’ultimo avamposto borbonico ad arrendersi nel 1861 al nascente Regno d’Italia, dopo un lungo assedio. In Europa è la seconda fortezza per grandezza: si estende per 500 metri di lunghezza e copre una superficie di 25.000 mq. Dal punto di vista architetonico la Fortezza può essere suddivisa in due settori: il settore difensivo, che occupa il versante orientale del forte, più esposto agli atacchi d’arma bianca dei nemici e una parte abitativa, brulicante di soldati. Impreziosiscono il borgo le numerose chiese del centro storico e dei dintorni tra le quali ricordiamo: San Francesco, Santa Maria dei Lumi, San Lorenzo e l’Abbazia di Monte Santo.

Colonnella: La cittadina è posta su un cocuzzolo che permette la vista di mare e montagna. Particolare la Scalinata di accesso al centro storico, la Torre dell’ Orologio del XVI secolo e un Torrione risalente all’ anno 1360. A Piazza del Popolo si trova la Parrocchiale dei Santi Cipriano e Giustino, costruita su una chiesa del ‘500 tra la fine del sec. XVIII e l’inizio del sec. XIX. All’interno si possono ammirare la cinquecentesca statua della Madonna del Suffragio, in legno dorato, e un organo costruito nel 1833 da Gennari da Napoli.

Controguerra: Il borgo vibratiano fu edificato nel corso del V secolo, allo scopo di fornire un rifugio sicuro alle popolazioni vicine messe in fuga dai barbari. Controguerra si caratterizza per la vivacità della sua economia: infatti la sua fama è legata al nome di uno dei tre vitigni abruzzesi, il “Controguerra” appunto, che nel 1996 ha ottenuto il riconoscimento D.O.C.

Corropoli: Ubicato a pochi chilometri dalla foce del fiume Vibrata, il borgo ha origini molto antiche, testimoniate dal ritrovamento di un villaggio neolitico in Contrada Ripoli. Tanti i monumenti tra i quali spiccano la splendida Badia di Santa Maria di Majulano, edificata dai benedettini cassinesi sui resti di un tempio pagano dedicato alla Dea Flora, la Fontana ottocentesca di piazza Piedicorte e Santa Agnese, con la punta della torre campanaria rivestita da pregevoli ceramiche di Castelli. Tra le manifestazioni storiche è da ricordare il Palio delle Botti.

Montorio al Vomano: Le numerose tracce rinvenute testimoniano le origini romane del borgo, anche se l’abitato attuale sorse con ogni probabilità tra l’XI e il XII secolo. Numerosi i monumenti di grande interesse tra i quali spicca la Chiesa parrocchiale di San Rocco – L’arredo consta di 4 monumentali altari di legno dipinto e dorato datati tra il XVII e il XVIII secolo, con tele di epoca precedente: una Resurrezione del 1530 e L’Ultima Cena del 1607. Nella Sacrestia, tra le altre, è conservato un busto reliquario ligneo e una statua d’argento di San Rocco – l’incompiuto Forte San Carlo e la spoglia Chiesa degli Zoccolanti – la facciata è rigorosamente semplice e spoglia, l’interno, a navata unica, è arricchito da un’ organo di legno dipinto e da 5 altari lapidei con decori e stucchi di stile rococò -. Il Comune è considerato la porta di ingresso del Parco Nazionale d’ Abruzzo.

Nereto: Ubicato sul latro sinistro del fiume Vibrata, il borgo, adagiato sulla collina, è di chiaro impianto medievale, anche se fu popolato sin dall’era neolitica. Tra i monumenti si segnala, poco fuori dall’abitato, la bella chiesa di San Martino costruita nel XII secolo con colonne monolitiche tardo romane. Sulla facciata spicca un bassorilievo raffigurante San Martino e assunto a stemma della cittadina vibratiana. Bella anche la Fontana vecchia, del 1881, recentemente ristrutturata.

Pietra Camela: Situato all’interno del Parco, Pietracamela è uno dei comuni montani più suggestivi della provincia di Teramo. Ubicato ai piedi del Gran Sasso, poco si sa sulla sua origine, anche se l’opera dell’uomo è riscontrabile, già in epoca antica, nei numerosi monumenti e nelle caratteristiche abitazioni in pietra. All’interno del territorio comunale è situata Prati di Tivo, rinomata stazione di soggiorno, meta preferita degli amanti degli sport invernali.

Rocca Santa Maria: Situato all’interno del Parco, il borgo ha origini medievali e la storia lo vide come baluardo della resistenza borbonica alle istanze unitarie. Il vicino Bosco della Martese (attraversato secondo la leggenda da Annibale) nel 1943, fu teatro di un cruento scontro tra partigiani e tedeschi.

Sant’ Omero: Il borgo, per lungo tempo feudo degli Acquaviva, è di chiaro impianto medievale. Adagiato sulle colline, nel territorio di Sant’Omero sorge una delle chiese più antiche e meglio conservate d’Abruzzo: Santa Maria a Vico, chiesa paleocristiana edificata ben prima dell’anno Mille. La facciata è in laterizio e il portale è scolpito in pietra con chiari elementi simbolici e sovrastato da un rosone. L’interno basilicale è diviso da 7 arcate, sorrete da colonne, in tre navate che terminano in un abside semicircolare. L’interno, estremamente spoglio e primitivo, prende luce da 4 finestre prive di strombatura e chiuse da una grata in pietra, intagliata geometricamente.

Teramo: Capoluogo di Provincia, Teramo è una splendida città d’arte. Ebbe probabilmente dai Fenici il nome di Petrut, con il significato di “luogo elevato circondato dalle acque”. Il suo passato glorioso è testimoniato dai bellissimi monumenti che ne fanno un luogo suggestivo. Nel ricco centro storico svetta, con imponenza, il Duomo, la Basilica-Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Berardo. La sua costruzione, iniziata nel 1158, è in stile romanico e, nella parte superiore, in stile gotico, essendo stata realizzata sotto l’episcopato di Niccolò degli Arcioni. Al suo interno si trovano il prezioso paliiotto d’argento di Nicola di Guardiagrele  e il polittico dell’artista veneziano Jacobello del Fiore. Il centro storico ospita atresì l’Antica Cattedrale, oggi chiamata Chiesa di San Getulio o di Sant’Anna, l’unico resto altomedievale di Teramo. Fu costruita sui resti di un tempio romano. Andò bruciata nel 1155 dai normanni, che incendiarono l’intera Città. Numerosi i siti archeologici che testimoniano lo splendore vissuto dalla città al tempo dei romani, soprattutto durante l’impero di Adriano.

Tortoreto Alto: Il borgo, di origine medievale, è situato su una splendida collina, a 227 mt. dal livello del mare, una vera e propria terrazza naturale sull’Adriatico. Abitato sin dalla preistoria, come testimoniano i ritrovamenti di semplici villaggi e piccoli luoghi di sepoltura di età neolitica, Tortoreto presenta un’ importante testimonianza di età romana, a cavallo tra l’età repubblicana e l’ età imperiale, una villa rustica con pavimenti in mosaico e stanze adibite alla lavorazione di uva e olive. II borgo è caratterizzato da un bellissimo centro storico medievale, diviso nei due rioni storici di Terranova e Terravecchia, impreziosito dalla presenza di numerosi monumenti. Tra le manifestazioni è da ricordare la rievocazione storica del Palio del Barone, ricca rappresentazione di danze, giochi, sbandieratori e figuranti in lussureggianti abiti d’epoca con annesso Banchetto.

Valle Castellana: Situato all’interno del Parco, l’abitato ha origini medievali. Ricca la sua storia, fatta di eremiti e briganti, almeno fino a quando i borboni non la scelsero come loro roccaforte. Da visitare per la natura incontaminata, i suoi suggestivi monumenti e borghi abbandonati.

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